domenica 28 febbraio 2010

Lo ZEN e L’arte del tiro con l’arco

Continua a VOLARE CAROLINA!!!!
"...Herrigel comincerà così un emozionante tirocinio, nel corso del quale si troverà felicemente costretto a capovolgere le sue idee e soprattutto il suo modo di vivere. All’inizio con grande pena e sconcerto: dovrà infatti riconoscere prima di tutto che i suoi gesti sono sbagliati, poiché sono sbagliate le sue intenzioni, infine, che proprio le cose su cui fa affidamento sono i più grandi ostacoli : la volontà, la chiara distinzione tra mezzo e fine, il desiderio di riuscire. Ma il tocco sapiente del maestro lo aiuterà a scrollarsi di dosso tutto questo, a restare vuoto, per accogliere, quasi senza accorgersene, l’unico gesto giusto, che fa centro...un colpo una vita...In tale colpo la freccia, il bersaglio, l’io si intrecciano inscindibilmente..."

Il tiro con l’arco non mira quindi in nessun caso a conseguire qualcosa di esterno con arco e freccia, d’interno e con se stessi...Arco e freccia sono un pretesto...sono una via verso la meta stessa...

Il maestro deve educare...Lasciare naufragare per consentire la disponibilità ad accettare il salvagente che gli offre...
La giusta via è simile all’acqua...che adattandosi a tutto...a tutto è adatta...
Chi se la prende facile all’inizio se la trova più difficile poi...
La vera arte è senza scopo...senza intenzione... Le è d’ostacolo una volontà troppo volitiva...
Lei deve imparare la giusta attesa...staccandosi da se stesso...Lasciandosi dietro tanto se stesso quanto tutto ciò che è suo, finché non resti altro che una tensione senza intenzione...Aspetti che sia l’ora...
Ripetere...ripetere...ripetere...
Dare l’esempio...
L’allievo giapponese è educato, appassionato e venera il maestro...
All’inizio all’allievo non si richiede che imitare ...ed il maestro assiste agli incerti tentativi con pazienza...nell’attesa della crescita...: il maestro non spinge, l’allievo non corre...
Prima che artista il maestro si ripropone di fare dell’allievo un esperto...
Per arrivare al punto in cui l’abilità tecnica diventa spirituale è necessaria la concentrazione di tutte le forze psico-fisiche...
Il maestro prima di compiere l’arte si prepara spiritualmente con riti ...raggiunge la calma meditativa...l’equilibrio delle forze...e l’arte si compie quasi da sola...
L’allievo imita e comprende che la realizzazione non dipende dalla sola buona volontà...ma un pericolo lo attende : quello di fermarsi a ciò che sa nella conferma del successo e della fama (il maestro deve prevederlo e prevenirlo)...
La comprensione va al di là delle parole...

Come una candela che ne accende un’altra, il maestro trasmette lo spirito della vera arte da cuore a cuore...perché si illumini e l’allievo comprende che più importante di tutte le opere esterne è quella interiore...deve diventare morbido e plasmabile...
L’uomo - l’artista - l’opera sono una cosa sola...

Ma la via è ardua; sovente l’allievo prosegue solo per fede nel maestro , ma non appena egli gli ha mostrato la via deve lasciare che proceda da solo : deve fare la prova della solitudine...Il maestro distacca l’allievo da sé esortandolo ad andare più lontano. L’allievo così potrà perdere di vista il maestro, ma mai dimenticarlo, e avrà per lui una sorta di gratitudine disposta ad ogni sacrificio (che prende il posto della venerazione incondizionata e della fede)...
Facevo il mio lavoro con distacco e disinteresse e fu allora che la freccia si tirò ed il maestro si chinò ad essa e non a me, che avevo soltanto lasciato che ciò accadesse...
Da noi se si ha da fare un cammino di 100 km a 90 km ci si considera solo a metà...
Le vostre frecce non arrivano abbastanza lontano spiritualmente...Voi dovete comportarvi come se la meta fosse infinitamente lontana...Un buon arciere con un arco di media potenza tira più lontano di un pessimo arciere con un arco di buona potenza...Tutto dipende dalla presenza dello spirito...

La grande dottrina del tiro con l’arco non considera il bersaglio come la meta...Conosce solo quella meta che non si raggiunge tecnicamente...
Si tolga dalla mente il pensiero di colpire nel segno...Può diventare un maestro d’arco anche se non tutti i colpi fanno centro...
Il fare centro è solo la conferma esterna della sua mancanza di intenzione, del suo abbandono dell’io, della sua concentrazione...

Vi sono gradi nella maestria...e solo chi ha raggiunto l’ultimo non può mancare anche il bersaglio esterno...
Si tratta di processi cui l’intelletto non arriva...così l’arciere colpisce il bersaglio senza aver mirato...
Ogni volta che diventavo orgoglioso dei miglioramenti il maestro mi redarguiva : "cosa le salta in mente ?... Dei colpi cattivi non deve irritarsi, come dei colpi buoni non deve rallegrarsi...deve liberarsi dall’altalena del piacere-dispiacere...deve stare al di sopra con distacco...ed anche in questo deve esercitarsi instancabilmente...Non può neanche immaginare quanto sia importante...!"
Il maestro ci propose un esame pubblico... : "Non si tratta soltanto di mostrare la vostra abilità...ma verrà apprezzato molto di più l’atteggiamento spirituale dell’arciere, fin nei particolari meno appariscenti del suo comportamento...Io mi aspetto che non vi lasciate turbare dalla presenza di spettatori..."...Nelle settimane successive ci esercitammo a casa senza ne arco ne frecce e scoprimmo che riuscivamo a concentrarci col rilassamento...Quando poi a lezione riprendevamo arco e frecce riuscivamo più facilmente a scivolare nello stato di presenza dello spirito...Superammo la prova...Da allora, contentandosi di pochi tiri, il maestro passò a spiegarci la grande dottrina del tiro con l’arco e ad applicarla ai gradi raggiunti...
Chi è capace di far centro senza ne arco ne frecce è maestro nel più alto significato del termine...
Un giorno chiesi al maestro come avremmo fatto al ritorno in patria... "La sua domanda ha già avuto risposta nell’invito che vi ho fatto a sottoporvi ad un esame. Lei è arrivato ad un grado in cui maestro ed allievo non sono più due, ma uno...Può dunque separarsi da me in qualunque momento...e anche se vi saranno tra noi grandi oceani, quando lei si eserciterà come ha imparato, io sarò sempre presente..."

LEI NON POTRÀ PIÙ RINUNCIARE AL TIRO CON L’ARCO SPIRITUALE...MA AD UNA COSA DEVO PREPARARLA : NEL CORSO DI QUESTI ANNI E’ DIVENTATO DIVERSO...LO SENTIRÀ INEVITABILMENTE QUANDO IN PATRIA RITROVERÀ AMICI E CONOSCENTI : NON VI INTENDERETE PIÙ COME UNA VOLTA...VEDRETE MOLTE COSE DIVERSAMENTE E MISURERETE CON ALTRO METRO...ANCHE A ME E’ AVVENUTO LO STESSO...
Solo con l’abbandono dell’intenzione e dell’io l’abilità diventa spirituale e la tecnica viene usata...
Osserva per 10 anni il bambù, fatti bambù tu stesso...quindi dimentica tutto e dipingi...

LA TRANQUILLITÀ DELL’ANIMO CHE L’ALLIEVO PERDE AL PRINCIPIO DELL’INSEGNAMENTO (per i primi fallimenti) LA RIACQUISTA ALLA FINE, COME TRATTO PERMANENTE DEL CARATTERE... E, A DIFFERENZA DEL PRINCIPIANTE, NON HA PIÙ DESIDERIO DI FARSI VALERE...EGLI VIVE VOLENTIERI NEL MONDO, MA E’ PRONTO AD ABBANDONARLO SENZA TURBAMENTO !

venerdì 26 febbraio 2010

Le Mille e una Notte

Vera protagonista dei racconti di questo ciclo è la Donna, quest'altra ribelle all'ordine costruito. Il lettore ocidentale delle 'Notti' è infatti non poco sorpreso nel constatare che nel cuore di quest'opera che si suppone veicolo dell'essenziale della cultura araba, tanto legata, crediamo, ai valori virili trionfanti, la specie femminile, pure dalla legge relegata nell'intimità inaccessibile dell'harem, occupi un posto così importante. Il fatto è che questo stesso esilio, in quanto frustra il desiderio degli uomini che non hanno acesso al gineceo e con ciò eccita la loro curiosità, rende la donna tanto più misteriosa, tanto più straniera...e tanto più desiderata.
La donna è l'incarnazione stessa del desiderio insaziabile. Non si racconta forse che un sultano, ansioso di vedere fino a che punto poteva arrivare l'apetito d'amore della sua favorita, le fece penetrare in una notte da mille dei suoi guerrieri senza che la donzella di degnasse per ciò di dirsi appagata?
Una tale bulimia copulatoria se ne infischia della inaccessibilità degli harem, non ci sono guardiani, ne mura, ne catene di cui la scaltrezza femminile, infiammata dal bisogno forsennato di godere, non venga a capo.
Il sesso della donna è vissuto, nel discorso erotico, dagli uomini che si avvicinano a lei, come un centro di energia animale, irresistibile, che vibra e fa vibrare l'universo a un ritmo suo proprio e in cui il corpo maschile è ridotto ad un semplice sguardo, ipnotizzato..
Siamo lontani, decisamente, dal discorso ufficiale dei dottori dell'Islam attuale, così preoccupati di gettare un velo virtuoso su tali eccessi.
L'autore delle 'Notti', fortunatamente per noi, non nutre pregiudizi del genere. Nei tre racconti riuniti in questo libro, la Donna è al centro di ogni cosa; così, la passione amorosa da lei suscita alla minima occasione domina ogni cosa.
Governo degli stati, rapporti fra nazioni, costumi: tutto è soggetto al suo capriccio!
E' la Donna , tradizionalmente, a sventare le insidie della magia: solo lei è in grado di riconoscere un principe cui un incantesimo ha dato l'aspetto di un uccello insolito.
E inoltre solo lei possiede il dono di quel parlare suadente che sa arrivare al cuore dei potenti.
E' come dire che qui l'uomo, al suo fianco, ha solo un ruolo di pallida comparsa, appena buono a muovere l'aria e a percorrere il teatro del vasto mondo.
Amante sfortunato, sempre intento a seguire le sue chimere, il viaggio e l'esilio saranno la sua sorte: prova necessaria imposta a tutti coloro che spasimano di arrivare al desiderato congiungimento.
L'idea qui è appunto quella, sorprendente, di una sorta di ginecocrazia.
Il potere teorico, è vero, scettro, trono e tutto l'armamentario resta nelle mani degli uomini.
Ma basta che un'occhio sottolineato, che un piede delicato, che un seno intravisto all'ombra del bagno risveglino la loro attenzione, ed eccoli affrettarsi ad abbandonare spregiudicatamente queste nobili insegne, subito pronti a vivere da miserabili e a correre dall'altro capo del mondo, se occorre, per conquistare quella carne bramata.
L'autore si guarda bene dal formulare un giudizio morale su tale ordine di cose. Così l'ha voluto Dio, e pazzo sarebbe chi osasse trovarci da ridire.
Che la Donna sia fermento dei peggiori scompigli, che spinga l'uomo fuori dal cammino tracciato dalla prudenza, che sia colei per cui lo scandalo avviene: e va bene.
Ma l'equilibrio della società non si paga forse con simili scarti?
E poi, a che serve l'ordine se serve per privarci delle delizie dell'Amore?
Felice Islam questo...che non ha ancora dimenticato che la legge del profeta, al di là dei suoi rigori, è amica dell'indulgenza; e che, all'unisono coi saggi sufi, professa che il mondo degli uomini deve essere governato dall'Amore"

Introduzione del libro:
'Le Mille e una Notte'
Passioni vagabonde
Il gusto dei giorni

René R. Khawam

Il NOSTRO papà

''Mamma, topolino è minnie si sono sposati! perchè si sono sposati?''
mi dice Giulia..
e io le rispondo:
''Perchè si amano, si vogliono bene!
Anche la mamma e il papà si sono incontrati, piaciuti e hanno deciso di stare insieme...''
Giulia: "Perchè?"
Allora io le dico: " Perchè un uomo e una donna si amano tanto e decidono di stare insieme..un giorno anche tu ti sposerai con un maschietto.."
e Giulia esclama:
"noo, io ho il mio Papà!!!"

E sono rimasta senza parole per la dolcezza di questa ultima esclamazione!
e naturalmente ho raccontato tutto al papà..che si è sentito sicuramente doppiamente felice!
è evidente quanto Giulia adora essere coccolata dal papà e quanto lo stimi!
nessun compleso di Edipo e Elettra..nessuna gelosia nei miei confronti ..io non ne ho sfoggiato il comportamento..
ma solo autentica ammirazione verso la figura maschile del papà..
il primo uomo più importante della sua vita..e tutta questa situazione è così bella.
fabio il centro maschile della sua bimba... dopo diversi anni in cui era evidente maggiormente l'attacamento con me..
io contemplo completamente questa situazione a tre..
e devo dire che Fabio ultimamente ...anche per questo
mi attrae di più..

Carnevale...

Il Trio al completo: Ilaria, Giulia e uno sceriffo chiamato Arianna

Giulia minnie



Ilaria tigrotta

Quest'anno un'emozione... travestirsi significa essere..

e grazie alle bimbe ho sentito così vivo questo splendido gioco:
Giulia si è subito innamorata di questo vestito...e per un'intera settimana siamo uscite con questo!
una topina ammirata da tutti mentre Ilaria solo per un giorno l'ho camuffata(povera! era il vecchio vestito di giulia)
ArianNa desiderava essere uno sceriffo e questo splendido costume lo ha realizzato interamente SUA MAMMA!

a scuola Giulia ha festeggiato assieme a tutti i suoi compagni, e per l'occasione hanno organizzato una bella fesa con tanto di burattini..
si è divertita moltissimooooo

Mentre il Trio insieme ha sfilato in una festicciola del pase dei miei..in una scuola:
gonfioni..mago..e tortellini..
e ho potuto godermi le bimbe giocare tutte vestite..e tutte affascinate nello stare insieme e scoprire tante maschere diverse!
che bello!
quanto è bello giocare!!!!






metodi efficaci per imparare a leggere


a proposito di questo studio.. ci sono mamme che utilizzano il metodo Doman per insegnare a leggere ai bimbi interessati..
i piccolini imparano a leggere dalla parola!
leggere tante belle parole insieme..anzichè mostrare le lettere e unirle..
ho anche letto in rete esperienze con la dislessia che evidenziano ottimi risultati con questo metodo di insegnamento: è il vecchio 'metodo globale relativo'..
leggere parole...sentire il significato e seguire il ritmo..
è una cosa molto interessante..
LEGGERE BELLE PAROLE...PER ESPRIMERNE IL SIGNIFICATO... E SEGUIRNE IL RITMO..
INTERESSANTE!!!!
Intanto Giulia mi dimostra di riconoscere le lettere....ma nello stesso tempo vedo che è attenta a leggere l'intera parola!
con ilaria leggo fiduciosamente mentre lei, tutta presa dal ripere e imparare il linguaggio, mi segue!
e i numeri?
chi l'avrebbe detto che li avrebbe imparati usando il distributore di mommi in sede dove lavora il papà! li sta imparando tutti a occhio per prendersi i dolci!!! :-)

lunedì 22 febbraio 2010

1° CHAKRA

1° CHAKRA:centro della radice. questo chakra e normalmente associato ai genitali e agli arti inferiori...è in sintesi la nostra capacità di godere in buona salute il nostro corpo..le sensazioni fisiche..è il nostro 'senso di appartenenza'
è facile sentire questa sensazione quando si permette ai piedi di adattarsi al terreno e sentirsi radicati ad esso...al suo calore e tatto..un'amica mi aveva parlato di favorire questa sensazione con il perineo, sedute comode su un bel terreno erboso..significa godere dei propri sensi..provare il piacere di sentire con ogni senso..con il tatto tutto ciò che di materiale ci circonda..la frutta..
è il senso di appartenenza...al nostro terreno..la madre terra.
e quando la nostra forma è ottimale ..quando la concentrazione è altissima e il corpo è pronto per volare..si desidera volare con il piacere sessuale.
concentrarsi..intendo allenarci a percepire sempre maggior consapevolezza corporea..nei momenti di massima concentrazione energetica viviamo forte bisogno di appagamento..mentre in momenti di calo ci sentiamo più distanti al nostro corpo e i suoi poteri..più mentali e a volte così lontani da 'maltrattarlo' con cose dannose alla nostra salute..
l'equilibrio è sempre instabile..sempre..

venerdì 19 febbraio 2010

Chakra

E da pochi giorni che approfondisco lo studio sui chakra, man mano escono un sacco di riflessioni e mi fa molto piacere condividere e scambiare riflessioni sul potere e le sensazioni che trasmette questa conoscenza.Se non scrivo subito ogni riflessine così come viene poi rischio di lasciarla esaurirsi..così ho pensato di esprimermi liberamente approfondendo quello che consapevolmente scopro dentro di me durante la mia crescita.spero di trovare amici di viaggio ..anche con consapevolezze diverse..che non hano paura di dare un nome..un senso ..alle cose che percepiamo ogni volta dentro di noi ma che non avevamo ancora approfondito..portare a galla ciò che è sotto il nostro mare più inconscio..questo studio mi sta donando molta consapevolezza delle mie emozioni.di ciò che entra ed esce in me e mi ricarica o mi spegne ogni giorno.. devo crescere!
ho intenzione di approfondire in modo chiaro e spiccio..un ripassino ordinato
oggi ho fatto uno skizzo
ecco i 7 chakra ordinati e colorati nel loro specifico..prossimamente nello specifico..
i chakra si nutrono..
e poi l'energia che passa di punto in punto parte quindi dalla terra, il primo chakra assorbe la materia, l'energia che proviene dalla terra..con la nostra consapevolezza corporea, il nostro rifornirci con i sensi..e si espande in modo esponenziale verso l'universo quando si raggiunge maggior consapevolezza spirituale..
mi ha tutto affascinato: l'evoluzione da terrena a sessuale, comunicativa, affettiva, intelletuale e spirituale..

Il Potere delle Favole


Ultimamente mi è capitato fra le mani un libro molto interessante che parla del potere delle favole..Chi ha paura dei fretelli Grimm? Le fiabe e l'arte della sovversione di Jack ZipesAltri libri mi avevano avvicnato a questo mondo così quando ho trovato questo fra le offerte di un supermercato mi sono incuriosita...Le favole trasmettono messaggi antichi quanto il mondo..Ma con il passare delle diverse culture sono state sempe manipolate, il suo significato a volte 'corrotto' adattandosi alla cultura corrente.Molte fiabe infatti sono molto antiche e provengono da una cultura matriarcale, dove il potere femminile, e i suoi più profondi aspetti che operano al fine di realizarsi venivano racontati in storie magiche dove eroine e maghe si intrecciavano..con il passare del tempo e a seguito del cambiamento culturale, il maschilismo ha trasformato queste eroine in uomini..e le magne in streghe..e il perchè e molto semplice da intuire..Il potere della fiaba è enorme: ci trasmette ..ci racconta..quello che siamo..com'è la vita..i messaggi più profondio che vogliamo trasmettere di generzione in generazione..
e i figli grazie a queste storie emozionanti e fantastiche 'si preparano' accolgono quello che viene trasmesso..il messaggio culturale ma ancheil male e il bene strutturato in noi..la nostra vera essenza..il mesaggio culturale perchè viene rispettata sempre la visione del popolo che le trasmette..la nostra vera essenza perchè comunque , cultura che vive..ciò che è considerato bene o male..ciò che è oscuro o chiaro emerge nel suo autentico splendore..il suo potere comunque..
io credo che culturalmente siamo diventati troppo materialistici..non percepiamo più il significato delle cose..non usiamo l'immaginazione..noi consumiamo, cerchiamo sempre nuovi oggetti..sempre nuove immagini..la televisione ci offre tutto già pronto..i nostri bambini crescono senza capire che in tutto ciò che esiste ...esiste dietro un'energia così 'contagiosa'..di questi tempi gli adulti spenti.trasmettiamo poca creatività..e tanto consumismo.ed è così che ritornare a comprendere a fondo il valore delle favole può aiutare adulti e piccii a riprendere il nostro potere mistrico e creativo.io sno cresciuta a cartoni Disney: a immagini di donne servili, sempre perfette..in attesa e nulla più... di un principe..mi è sato trasmesso qualcosa che era parte della mia cultura..ho interiorizzato ciò che era bene e cosa era male..però adesso credo i aveer compreso che l'arte della sovversione è parte di noi sempre che decidiamo di seguire la cultura corrente o che decidiamo di aumentare la nostra comprensione di noi stessi..trovo sia un argomento interessante..di sicuro è un beneficio tornare a dare più valore al racconto..e meno alla televisione..
Giulia di 4 anni...adora le favole..adora interpretare sempre quelle!cerco sempre storie nuove semplici e che rappresentano il suo attuale mondo.lei entra direttamente nella parte che preferisce, la interpretiamo nei punti salienti e la sera è un continuo ancora..ancora..ancora..e il giorno dopo..ancora..ancora..ancora..mille voltee poi si incuriosisce con una nuova.e se si accorge subito che non le piace mi richiede quella vecchia!....

Educare all'Arte

riflessioni sull cammino artistico...

ho sempre amato l'arte in generale..e come mamma sono molto interessata all'aspetto creativo che si esprime in ogni bimbo per favorire una crescita più armonica...per me già il modo creativo in cui il bimbo gioca al seno della madre è spontaneità creativa..(e se si allatta a lungo ci sono mamme che ne vedono delle belle!)tutto ciò che è fatto dall'uomo è il risultato di una individuale creatività..se mangamo con la forchetta dobbiamo ringraziare un Artista..la mamma che cuce e cucina e sa essere in ciò Artisticamente creativa e indubiamente più felice di una madre che non sa essere nella propria passione creativa...serve solo molta esperienza e sempre maggior conoscenza... l'intuito poi fa tutto da se...fare arte significa esprimere qualcosa di 'bello' e la bellezza è sempre una conquista della conoscenza..quindi..favorire il lavoro, la scoperta e la conoscenza per me significa educare all'arte.
l'importanza delle esperienze dei primi anni di vita è ormai già stata riconosciuta da molti e le mamme lo sanno! secondo me è importante che ai bimbi piccoli venga data la possibilità di sperimentare la propria guida interiore..il proprio artista interiore. Un bimbo piccolo vuole succhiare il seno a piacimento, vuole stare in braccio e 'vedere'..vuole sempre toccare e scoprire come si usano gli oggetti..ripetono ogni cosa interessante per loro per imparare..vivono nel presente e vivere nel presente significa 'apprendere'....apprendere con i sensi e diventare sempre più soddisfatti delle proprie scoperte...insegnare al proprio bimbo significa solo seguirlo e aiutare la sua guida interiore...i primi anni di vita è FATICOSISSIMO' SEGUIRLI..bisogna mettere da parte i propri piaceri e divertirsi con gli interessi del bimbo...aiutarlo, sostenerlo, vederlo felice di scoprire e poi creativamente inventare qualcosa utonomamente..io ci credo molto sull'importanza di questo aspetto i primi anni di vita, chi ben comincia è già a metà dell'opera d'Arte.
le mie fonti di maggiore ispirazione sono Rodari e Munari
Rodari mi ha insegnato che ogni gesto stimola un'altra azione e che compiere qualcosa di 'nostro' bisogna solo iniziare a creare qualcosa..sarà sempre il risultato a mostrare la nuova strada..Munari che la 'sperimentazione' è alla base dell'arte: i bambini creativi sono bambini felici e lavorare, sperimentare azioni , capacità, imparare a padroneggiare una tecnica è soddisfazione e un passo sempre più vicino alla realizzazione Artistica personale.
Io ho fatto l'istituto d'arte e la mia passione è il disegno ed inutile dirlo è stata la prima cosa sperimentata con le mie bimbe!
disegnamo molto insieme, creiamo sempre qualcosama ci tengo anche ad avvicinarle 'liberamente' (ciò senza seguire ancora un percorso) alla musica.ci tengo che fin da subito siano esposte..
da ragazza facevo da baby sitter a un bambino che si frustrava sempre perchè ero più brava io..ho sempre riflettuto su questo aspetto come mamma.Giulia ha solo 4 anni e per il momento è così serena e soddisfatta delle sue capacità insieme alle mie..vorrei tanto riuscie a trasmettergli che è sopratutto il frutto di tanto lavoro ..comunque oramai è molto autonoma e disegna molto anche senza la mia compagnia:Ilaria di 16 mesi si diverte a seguire i suoi primi 'segni' e gli piace guardarci, imitare..segnare con pennarelli..pociare i pennelli e provare..Giulia invece disegna: in genere disegna case e famiglie..ma con la fantasia riproduce grottescamente tutto quelo che le và.esprime il suo mondo , e osservando lei e altri ragazzi esprimersi con il disegno inizio a comprendere quanto è importante il grado di consapevolezza per essere sempre più creativi ..e quanto è bello soprattutto esprimere ciò che ci piace e ci interessa..
mesi fa ho parlato co una ragazzina che mi chiedeva info della scuola che frequentai io e così parlando si è esposta, insicura, perchè si sentiva molto brava ma solo a 'copiare'..anch'io alla sua età avevo lo stesso problema, pensavo le stesse cose..adesso sono molto più libera.credo che è giusto valutare lo sviluppo artistico in modo molto graduale..è più giusto dare al bambino e poial ragazzo sempre maggior consapevolezza che il lavoro, le prove..le continue prove e poi l'espressione sono molto più importanti di una superbravura e creatività iniziale..o forse bisogna solo amare di più il lavoro del bambino, favorirlo e 'non ' pensare solo al risultato..approfondiamo sempre nuove tecniche, giulia è curiosa e così usa un po' di tutto, facciamo collage con vari materiali, pasta di sale, tempere, acquerelli, gessi, pastelli, pennarelli...giulia è sempre felice di fare queste cose..in questi giorni collage e forbice: ogni giorno vuole continuare ad approfondire il nuovo materiale o sempre maggior coscenza del lavoro: adesso non solo incolla i pezzetti ma sceglie i colori giusti, costruisce le ambientazioni in modo corretto..(i pesci nel mare, il sole e le nuvole in cielo..)e io non le insegno mai nulla! è lei che mi spiega come vanno le cose!da piccolina le lasciavo prendere confidenza con gli strumenti poi a usarli seguendo la sua logica fino a vederla mostrarmi sempre maggior coscenza di quello che si arriva a creare una volta approndito nuove capacità..
per la musica: ho trovato in rete un sito carino che tratta l'importanza della musica anche i primi anni..insegna anche a costruire strumenti in casa..per ora emuliamo la batteria e i piatti con le pentole e coperchi..pianola, fisarmonica..ci avviciniamo al 'nostro' ritmo..mi piace giocare anche alla musicaio ho smeso di disegnare anni fa, quando inizia a lavorare come grafica, pultroppo le mie energie erano concentrate solo per il lavoro..però sicuramente quando sarò più libera riprendero!
Da bambina ho avuto forse la fortuna di aver conosciuto un insegnante alle medie molto stimolante, era l'artista del paese e amava molto il disegno.penso che far frequentare ai bimbi un ambiente dove si può approfindire meglio il lavoro, con persone stimolanti, se il bimbo ci tiene, offre al bimbo ottimi esempi e maggior consapevolezza.conosci il metodo munari e i suoi laboratori?..
credo che dopo una certa età io come mamma non basterò più in questo senso...io sono la mamma e sarei sempre di parte per le mie bimbe...la scuola è già di persè un'ambiente troppo caotico oggi come oggi...i bambini approfondiscono ben poco del quieto vivere e lavorare e apprendere..si fa fretta tra molte materie e tempi e si segue poco la discussione, sperimentazione..ecc poi viene fatta un po' di competizione, votazioni, giudizi..

credo che uno spazio esterno dove il bambino sperimenta in tranquillità seguendo il suo logico interesse che lo porta ad approfondire quello che piace è un modo di donare al bambino un po di sana tranquillità nell'apprendimento e favorirlo anche a scuola..se è interessato.
stimo molto Munari e il suo stile che durante la crescita del bambino si sviluppa fino a raggiungere creatività e ingeniosità moderne e innovative...ai bambini piccoli fa sperimentare e conoscere materiali e intuizione per come utilizzarli mentre ai più grandi fa studiare nuovi materiali per trovare sempre nuovi modi innovativi per utilizzarli..è sperimentazione e apprendimentoa me ha dato molti spunti.

penso che in generale per ogni arte , anche sportiva.ecc.. serva un contesto molto meno esigente e più aperto alla direzione autonoma del ragazzo della scuola pubblica..un modo per equilibrare una carenza...Io già nella scuola materna di giulia non posso fare tanto affidamento al lavoro in classe perchè non offre a giulia una direzione e un lavoro d'apprendimento...troppi bambini(28) pochi obbiettivi... velocità, il lavoro è svolto a 'comando' perchè il bimbo non ha libertà di muoversi apprendendo dall'imitazione e la sua logica..vengono indirizzati in poco tempo a fare delle operazioni semplici ....e poi... il più è fatto dalle insegnanti..non è lavorare con la propria creatività, non è sperimentare..più che altro giulia a scuola dimostra quello che apprende a casa..